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Mongolia

 

"Andremo da Dio, lo saluteremo e se si dimostra ospitale rimarremo con lui. Altrimenti monteremo a cavallo e verremo via"

 (nomade XVIII sec.)

 

Un incredibile viaggio in una nazione affascinante ed ancora sconosciuta, terra di religione e sciamanesimo, per conoscere la cultura dell’unica popolazione al mondo interamente nomade: i Mongoli. La Mongolia, grande 5 volte l’Italia, ospita solo 3 milioni di abitanti. Ne risulta la nazione a più bassa densità demografica del mondo, dalle genti fiere e riservate ma allo stesso tempo curiose e disposte all’apertura. Un paese dove il sacro si confonde con il profano, dove l’abilità non si misura solo con la forza e la si impara da piccoli. Accompagnati da un’esperta guida locale che farà da interprete e da mediatore culturale visiteremo questa nazione cercando di assaporare i molteplici aspetti che essa offre. Visiteremo Ulaanbaatar, la capitale. Renderemo visita al monastero Amarbayasgalant dove, in fondo ad una vallata chiusa e sorvegliata dalle montagne, attualmente risiedono ancora 70 monaci. Vedremo paesaggi mozzafiato: mandrie di cavalli allo stato brado, laghi incantati e yak che pascolano docili nelle steppe mentre le aquile volteggiano nel cielo. Entreremo nel Parco Nazionale del lago Khuvsugul, uno dei più profondi specchi di acqua dolce dell’Asia Centrale. E’ prevista un’escursione alla catena montuosa di Saridag che raggiunge i 2500 m di altezza. Vedremo il lago di Terkhin Tsagaan che è circondato da crateri di vulcani spenti. Successivamente visiteremo l’antica capitale Kharkhorin, edificata nel 1220 dal grande Genghis Khan, e il suo monastero circondato da 108 magnifici stupa e poi ci addentreremo per circa 30 Km per visitare il monastero di Shank dove si assisterà alla cerimonia sacra. Successivamente, attraversando la sterminata prateria mongola, ci inoltreremo verso sud fino a raggiungere le maestose dune del Deserto del Gobi, nel Parco Nazionale di Khongoryn Els, dette anche “le dune che cantano” per il suono che il vento produce soffiandoci sopra. Infine visita a Ikh Gazryn Chuluu, uno dei parchi naturali più belli della Mongolia, dove le rocce alte fino a 1700 metri formano una catena lunga una trentina di chilometri e nascondono interessanti grotte che si potranno visitare. Un itinerario particolare con diversi pernottamenti nelle gher, le tipiche tende di feltro mongole, sulle tracce del più grande condottiero di tutti i tempi: Gengis Khan. 
Gusteremo lo yogurt di yak, le semplici ma prelibate vivande mongole prevalentemente a base di montone dissetandoci con l’airag (il latte di cavalla fermentato), ascolteremo i canti Kòòmi riscaldati dal crepitio del fuoco nelle gher, le accoglienti tende mongole.

  

Viaggio con guide locali in lingua inglese. Alloggio in piccoli alberghi e in gher (tradizionali tende mongole).
Pur viaggiando con un minivan 4x4 le piste mongole sono a volte molto rovinate dal “toule ondulée” (il fondo sconnesso delle piste caratterizzato da piccoli dossi alti all’incirca 20 cm e poco distanti tra loro) perciò il viaggio potrà risultare un po’ faticoso. E’ richiesto ai partecipanti di portare in viaggio un sacco lenzuolo (per le notti nelle gher).

 

Interesse prevalente: naturalistico e culturale

Quando partire: da maggio a ottobre

Spirito di adattamento: ***

Capitale: ULAAN BAATAR
Superficie: 1.564.160 km²
Fuso orario: +7 ore rispetto all’Italia, +6 durante l’ora legale

Lingua: Khalkha Mongol (mongolo). Diffusa è la conoscenza del russo, inglese e tedesco, i giovani cominciano a studiare anche il giapponese.

Religione: Buddismo e sciamanesimo siberiano: due affascinanti culture religiose che caratterizzano la vita sociale dei Mongoli.

  

CLIMA

Il freddo e il vento sono i veri padroni della Mongolia per sette mesi all’anno. Le temperature scendono fino a 40 gradi sottozero nella capitale e a –60 nella taiga. Gli effetti più devastanti si manifestano con lo zud, il fenomeno che permea di ghiaccio il terreno impedendo alle mandrie di pascolare: ogni anno si registrano milioni di morti tra bovini e ovini, la principale fonte di sostentamento dell'economia mongola. Le condizioni meteorologiche impediscono per diversi mesi all'anno gli spostamenti e anche i soccorsi alle popolazioni colpite. Da giugno ad agosto esplode un’estate gradevolissima, con clima asciutto e salubre e fino a 25-30 gradi sopra lo zero. Anche in questa stagione breve il vento è protagonista: quello fresco del nord e quello tiepido dal Gobi. Vi abituerete a essere sospinti da minuscoli e improvvisi tornado di polvere. I mesi di luglio e agosto sono anche quelli più piovosi: frequenti acquazzoni si abbattono sulla steppa, rendendo le piste talvolta disagevoli.
 

VACCINAZIONI

Nessuna vaccinazione è obbligatoria per andare in Mongolia.

Attenzione: nel caso di provenienza da paesi diversi dall'Italia, verificare di essere in possesso delle vaccinazioni necessarie.

 

MONETA

La valuta ufficiale mongola è il tugrig. Non è consentito uscire dal Paese con una somma superiore a quella dichiarata in entrata. Il dollaro statunitense e l’euro sono le valute straniere preferite, accettate nella capitale anche per piccole transazioni commerciali. Le carte di credito hanno una diffusione molto limitata (grandi alberghi e alcuni ristoranti e negozi), mentre sono quasi del tutto sconosciute al di fuori della capitale.

 

SITUAZIONE SANITARIA

La qualità del servizio sanitario in Mongolia è bassa, specialmente fuori Ulaanbaatar, ed è raro trovare degli ospedali al di fuori della capitale. Sono consigliate, previo parere medico, le vaccinazioni contro epatite A e B. Evitare il consumo di prodotti alimentari crudi o poco cotti, soprattutto pollame ed uova. Lavarsi frequentemente le mani con sapone disinfettante in particolare se si è in contatto con animali. Portare farmaci di primo soccorso.

POPOLAZIONE

La densità della Mongolia è la più bassa dell’intero pianeta: meno di due persone per chilometro quadrato. Eppure la ricchezza delle sue genti è straordinaria. Oggi vivono venti gruppi etnici, con caratteristiche e tradizioni peculiari.

 

OSPITALITA'

L'ospitalità dei nomadi mongoli è proverbiale e sopravvive ai secoli. Il loro patrimonio culturale e religioso sembra immutato dai tempi di Gengis Khan, così come il loro stile di vita, essenziale, orgogliosa, una vita cadenzata dai ritmi della natura, amica e spietata insieme. La capitale sta invece perdendo piano piano lo straordinario retaggio millenario, assomigliando sempre più a una città occidentale.

 

TRADIZIONI

Oltre la metà della popolazione mongola vive nelle gher, le tradizionali tende che sopravvivono da migliaia di anni nelle sterminate steppe del Paese, ma anche ai margini della capitale. Una gher è bellissima da vedere, biancheggia nel verde del paesaggio mongolo, ed è anche un piccolo capolavoro di tecnica e funzionalità.