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Titolo 3

 A questo scopo si è costituita l’Associazione Italiana di Turismo Responsabile (AITR). Nel 2005 ha così definito il turismo responsabile: “è il turismo attuato secondo principi di giustizia sociale ed economica e nel pieno rispetto dell’ambiente e delle culture. Il turismo responsabile riconosce la centralità della comunità locale ospitante e il suo diritto ad essere protagonista nello sviluppo turistico sostenibile e socialmente responsabile del proprio territorio. Opera favorendo la positiva interazione tra industria del turismo, comunità locali e viaggiatori”. “Nella pratica, questa affermazione si traduce nella tendenza degli operatori turistici sensibili ai temi della responsabilità sociale d’impresa, della sostenibilità ambientale, della equità di genere e alle buone pratiche in generale, a fare molta attenzione a che il turismo responsabile sia ideato, realizzato e complessivamente gestito in maniera tale da non generare dei fenomeni di iniquità sociale ed economica, soprattutto a danno delle popolazioni delle regioni ospitanti il turismo stesso”. Non esiste, quindi, una sola definizione di Turismo Responsabile, ne costituiscono accezioni o specificazioni i termini: “turismo consapevole”, “ecoturismo”, “turismo culturale”, “turismo comunitario”, “turismo sostenibile”, “turismo equo-solidale”. Il Turismo Responsabile può essere attuato attraverso la “somma” di queste pratiche, o attraverso la scelta di realizzare viaggi che si ispirino anche solo ad una di esse, che però sia correttamente esercitata e non entri in conflitto con le altre. Cioè non può dirsi responsabile un turismo ecologico che si preoccupi di salvaguardare l’ambiente naturale dei luoghi visitati, dimenticandosi o, peggio, calpestando i diritti e le condizioni di vita degli abitanti di quel luogo e delle generazioni future. Moltissimi sono i tour operator, le cooperative, associazioni o altri enti che gestiscono strutture, musei, parchi e riserve e che si occupano di promozione, consulenza, attività varie legate al turismo
che sono associati ad AITR. Tra i molti, ci sono tour operator che si occupano di organizzare viaggi per ragazzi come Panda Avventure o Palma Nana, quelli che lavorano solo per la promozione di area o una Regione Italiana come VivoVenetia, Curiosi di Natura o Sardaigne en Liberté, o una specifica area del Mondo come Africa Wild Truck, PerùResponsabile o Ram Viaggi Incontro, e quelli che invece lavorano sia in Italia che all’Estero come Planet Viaggi Responsabili (con un settore dedicato ai viaggi accessibili a persone con disabilità Planet viaggi accessibili), Four Seasons Natura e Cultura, Viaggi Solidali, Walden Viaggi a Piedi, WWF Travel, Jonas Vacanze Ecologiche. Vi sono poi cooperative e imprese che gestiscono Ostelli, B&B, Rifugi, Foresterie, o reti di strutture afferenti alla stessa zona come AltraValtellina e NaturaValp e molte altre. Esiste, quindi, un modo per rendere “responsabile e sostenibile” il turismo, cioè per superare la visione individualistica dei momenti di relax e di vacanza e concepirli come momenti di “cura per gli altri e per l’ambiente” facendo “scaturire la reazione morale di considerare l’impatto provocato da ogni azione e da ogni decisione personale al di fuori di sé” (LS 208). Questo è un modo di vivere da turisti e viaggiatori un’ecologia integrale in cui il tempo dello svago non è “sballo” ma “un tempo per recuperare la serena armonia con il creato, per riflettere sul nostro stile di vita e i nostri ideali, per contemplare il Creatore, che vive tra di noi e in ciò che ci circonda, e la cui presenza «non deve essere costruita, ma scoperta e svelata»” (LS 225)