titolo 2
Oggi in Italia il turismo rappresenta il 13% del PIL italiano con ricadute in termini occupazionali importanti, dando lavoro a 4,2 milioni di persone (dati Eurostat 2020), cioè circa 1 lavoratore su 5 in Italia è occupato in settori legati al turismo. Trattandosi di un fenomeno che sposta e dà a lavoro a moltissime persone nel mondo, è più che lecito chiedersi quali siano le implicazioni a livello sociale e ambientale di un fenomeno in grado di incidere fortemente sulle possibilità di realizzazione di molti degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite: il goal 6 volto a garantire la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua (pensiamo, ad esempio, all’uso che ne viene fatto da parte di strutture turistiche in territori con scarsa disponibilità), il goal 7 che attiene all’uso di energia sostenibile (energia che viene consumata in grandissime quantità per tutti i servizi turistici, in particolare i trasporti), il goal 8 teso a incentivare una crescita economica, duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti (quali modelli economici adottano le aziende turistiche?), il goal 11 che tende a rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili (anche le città e i piccoli centri “invasi” da turisti?), il goal 12 che riguarda l'adozione di modelli sostenibili di produzione e di consumo (pensiamo a tutta la produzione, alimentare e non, che serve all’industria del turismo e a tutto il consumo di beni e servizi). E poi ancora il goal 13 sull’adozione di misure urgenti per combattere i cambiamenti climatici e le sue conseguenze (si pensi solo a quanto incidono i trasporti, aerei in particolare, sulla produzione di CO2 e quindi sul riscaldamento globale), il goal 14 sulla conservazione e utilizzo durevole di oceani, mari e risorse marine e il goal 15 sull’uso sostenibile dell’ecosistema terrestre, delle foreste e la difesa della biodiversità biologica (come vengono trattati il patrimonio terrestre e marino dall’industria turistica? Sono abusati o preservati?) Con un fenomeno di questa portata, è giusto chiederci se esiste un modo per renderlo “responsabile e sostenibile”, cioè per fare del turismo fonte di benessere per i viaggiatori e, allo stesso tempo, di sostentamento sostenibile per molte persone e di preservazione delle bellezze della nostra terra, Casa comune.